Bracelet from Herculaneum, sterling silver 18K gold plated

Molti esempi di questo gioiello a braccio con maglie emisferiche sono stati scoperti a Pompei ed Ercolano. Ad esempio nella casa di Venere in bikini a Pompei (Museo Archeologico Nazionale di Napoli). Si trovano anche in altri musei del mondo, come ad esempio quello di Mariemont (inv. B.357). Gli emisferi dell'esemplare Mariemont contengono concrezioni nella loro parte interna concava. Secondo i risultati dell'analisi, commissionata dalla dottoressa Teresa Giove del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, della sostanza nera, è risultata essere cera d'api. Plinio il Vecchio menziona, in più punti nel suo Libro XXVIII della sua Storia naturale, l'esistenza di vari braccialetti cavi nei quali venivano inseriti organi e sostanze animali o umane per realizzare amuleti protettivi , ma non menziona esplicitamente la cera come materiale. Anche altre copie oltre a quella di Mariemont sono apparentemente prive di concrezioni (non sono completamente richiudibili, come ammette Véronique Lamy). Non è escluso che questa cera provenga molto semplicemente dal processo di lavorazione del gioiello (poiché è altrettanto possibile che la sua presenza non abbia alcuna relazione con questo): « è tuttavia possibile immaginare che i due elementi in foglia d'oro stampati (siamo nella tecnica dello sbalzo) che costituiscono ciascuna semisfera, siano stati poi uniti tra loro mediante fusione di cera indurita, in modo da facilitare il montaggio . Durante la saldatura, la cera si scioglie e fuoriesce attraverso un orifizio previsto a tale scopo. ». Questa cera resta quindi, per il momento, un punto interrogativo. Tornando agli emisferi, « va anche notato che questo tipo di elemento cavo è stato, regolarmente ma non sistematicamente, riempito con materiali inerti di varia natura, come lo zolfo in particolare . Si trattava ovviamente di rinforzare queste strutture leggere in foglia d'oro, e di conferire loro una certa resistenza agli urti e ad altri incidenti. Si trattava anche di aumentare il loro peso senza aumentare i costi di produzione. La moda di indossare questo gioiello è attestata su un affresco di Ercolano di un « Maestro ellenico » intitolato « Celebrazione di un aulete vittorioso » (affresco n° 9021 conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli): in primo piano, la donna seduta, la testa circondata da edera, che tiene nella mano sinistra un volume con incrizione (probabilmente solo le parole della sua canzone ) e sembra dare, da destra, il ritmo ai due suonatori che le stanno accanto , porta un tale braccialetto sull'avambraccioe un altro più alto del gomito, ma nascosto da un capo di vestiario (legato : https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/fd/Wall_painting_-_concert_-_Herculaneum_%28ins_or_II_-_palaestra%29_-_Napoli_MAN_9021.jpg/1024px-Wall_painting_-_concert_-_Herculaneum_%28ins_or_II_-_palaestra%29_-_Napoli_MAN_9021.jpg). Philippe Durbecq (estratto dello Suo articolo - ph.durbecq@gmail.com)

In allegato, il mio articolo. Philippe Durbecq

Je m'exprime en français, car j'ai plus facile (e la mia lingua madre). Votre bijou m'a permis de rédiger un projet d'article sur l'original de ce bijou. Je peux vous en transmettre une copie, mais c'est un projet et les copyrights des photos ne sont pas encore demandés, donc ne pas distribuer ! Donnez-moi simplement votre adresse e-mail me permettant d'envoyer un fichier relativement lourd. Votre bijou m'a donc servi pour étude pas pour le porter (je suis un homme, mais ça ne me dérangerais pas, je suis pour le droit des hommes à porter des bijoux, perche no ?). Cordiali saluti, Philippe Durbecq